La Mantide Religiosa è velenosa? Biologia, comportamento, misteri
La mantide religiosa è senza dubbio uno degli insetti più iconici e affascinanti che si possano incontrare. La sua postura, che evoca l’atto della preghiera, le ha infatti conferito un nome evocativo, eppure il suo ruolo di spietata predatrice e i misteri che circondano il suo comportamento, alimentano miti e domande.
Tra queste, la più frequente è: la mantide religiosa è velenosa?
La risposta tuttavia non dovrebbe nemmeno sorprendere: assolutamente no.
Mantide religiosa: assolutamente innocua per l'uomo
Nonostante l’aspetto alieno e la fama da killer data dalla sua aggressività nei confronti degli altri insetti, la mantide religiosa non è in alcun modo velenosa né pericolosa per l’uomo.
- Nessun veleno: la mantide non possiede ghiandole velenifere né un apparato pungitore (come un pungiglione) in grado di inoculare tossine.
- Inoculazione meccanica: se infastidita o maneggiata con poca cautela, potrebbe tentare di mordere con le sue piccole – ma robuste – mandibole. Il morso è del tutto innocuo per noi, non provocando altro che un leggero fastidio o un pizzicore.
- Difesa: in caso di minaccia, la mantide tende a fuggire o ad assumere una postura intimidatoria (detta di deimaticismo), allargando le zampe anteriori e mostrando le macchie sulle ali per sembrare più grande e spaventare il potenziale predatore.
La sua presenza nell’orto o in giardino è anzi un vantaggio, poiché si nutre voracemente di molti insetti parassiti o considerati indesiderati, agendo di fatto da preziosa alleata della biodiversità.
Biologia e comportamento predatorio
La mantide religiosa è innanzitutto una maestra del mimetismo. Le sue colorazioni, che variano dal verde brillante al marrone chiaro, le permettono di confondersi perfettamente con la vegetazione, un adattamento essenziale sia per sfuggire ai predatori che per attuare il suo comportamento predatorio.
Le zampe raptatorie anteriori sono vere e proprie trappole a scatto, dotate di spine acuminate. La mantide attende immobile, sfruttando l’osservazione diretta della natura e l’effetto sorpresa. Quando una preda (mosche, grilli, api, cavallette) si avvicina abbastanza, lo scatto è fulmineo e letale.
Il mistero della mantide femmina
Uno degli aspetti più noti e al contempo fraintesi della mantide è il cosiddetto cannibalismo sessuale. È vero che la mantide femmina talvolta, durante o subito dopo l’accoppiamento, divora il maschio, spesso iniziando dalla testa. Questo comportamento, che in cattività è più frequente (a causa dello stress o di una dieta non ottimale), in natura non è sistematico.
Si ritiene che il maschio, nutrendo la femmina, fornisca le proteine necessarie e vitali per la produzione delle ooteche (le sacche spumose in cui la femmina depone le uova per proteggerle durante l’inverno, che possono contenere fino a 200 uova). Dal punto di vista evolutivo, infatti, il sacrificio del maschio può aumentare le probabilità di sopravvivenza della prole.
Le specie di mantide più diffuse in Italia
In Italia, la specie più comune e conosciuta è la Mantis religiosa, ma nel tempo si sono diffuse anche specie alloctone, diffuse negli anni attraverso il commercio e il trasporto accidentale.
Le più comuni includono:
- Mantis religiosa: la Mantide religiosa o Mantide europea, la più diffusa in tutto il territorio, spesso identificabile per una macchia scura sul lato interno delle zampe raptatorie.
- Hierodula tenuidentata: la Mantide gigante asiatica, una specie alloctona che si sta diffondendo soprattutto nel Nord Italia (ad esempio in Emilia-Romagna), è notevolmente più grande della M. religiosa.
- Sphodromantis viridis: la Mantide gigante africana, altra specie alloctona di grandi dimensioni, avvistata in alcune regioni del Sud Italia, come Sicilia e Sardegna.
- Ameles spallanzania: una mantide più piccola, le cui femmine (spesso senza ali e con un aspetto quasi da ragno) sono diffuse in diverse regioni.
Mantidi particolari dal mondo
A livello globale, la biodiversità delle mantidi offre esempi di mimetismo e forme che sfidano l’immaginazione. Alcuni esempi particolari includono:
- Hymenopus coronatus: la Mantide orchidea, originaria del Sud-est asiatico, le cui zampe sono modellate per assomigliare ai petali di un’orchidea, permettendole di tendere agguati ai pronubi.
- Idolomantis diabolica: la Mantide Diavolo Fiore, una delle più grandi, con elaborati lobi e colorazioni che la fanno sembrare un fiore secco.
- Phyllocrania paradoxa: la Mantide fantasma, endemica del Madagascar e dell’Africa, perfettamente mimetizzata per assomigliare a una foglia secca grazie alla sua forma allungata e irregolare.
- Gongylus gongylodes: la Mantide Violine, nota per il collo estremamente lungo e le forme sottili, che la fanno sembrare un filo d’erba o un ramoscello.
Cosa fare se trovi una mantide in giardino
Se hai la fortuna di trovare una mantide religiosa nel tuo giardino, la cosa migliore da fare è non fare nulla. Come abbiamo visto sono predatori naturali e agiscono come eccellenti alleati del giardiniere, nutrendosi di parassiti comuni come afidi, mosche e bruchi.
Lasciare la mantide indisturbata le permetterà di cacciare efficacemente e di contribuire all’equilibrio ecologico del tuo spazio verde. Evita di maneggiarla inutilmente: pur non essendo velenosa, lo stress può spingerla a volare via. Se la trovi in una zona di passaggio o sul vialetto, puoi spostarla delicatamente su una pianta vicina usando un ramoscello o un guanto spesso, assicurandoti che abbia una buona presa prima di lasciarla.
Infine, se è autunno e le noti un’ooteca addosso, la sacca protettiva delle uova, lasciala dove si trova. Le piccole mantidi emergeranno la primavera successiva.