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Storie e miti del bruco: da Alice in Wonderland in poi

Il bruco di Alice in Wonderland è un archetipo indimenticabile che affonda le proprie radici nell’immaginario collettivo, dove mito e letteratura intrecciano un dialogo eterno. Questo personaggio, nato dalla travolgente penna di Lewis Carroll, caratterizza una scena chiave ne Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie, ponendo l’accento sui concetti di trasformazione e mistero che circondano la figura del bruco in varie culture e tradizioni.

Simbologia e mito del bruco: una storia di trasformazione e mistero

Il bruco, nella sua essenza più profonda, è simbolo di metamorfosi e cambiamento. Questa creatura è infatti destinata a diventare farfalla: rappresenta il passaggio dal vecchio al nuovo, l’abbandono della crisalide per il volo libero. Nella mitologia e nelle tradizioni popolari, il bruco è spesso visto come messaggero di novità e rinascita, un ponte tra il mondo terreno e quello spirituale.

Bruchi di carta: bachi e crisalidi nella letteratura

La letteratura ha spesso giocato con l’immagine del bruco, utilizzandola per esplorare temi di crescita, cambiamento e scoperta di sé. Oltre al celebre Brucaliffo di Lewis Carroll, la figura del bruco popola le pagine di diverse opere, assumendo diverse funzioni poetiche.

Antoine de Saint-Exupéry, nel suo capolavoro Il Piccolo Principe, presenta una riflessione sulla natura del sacrificio e della pazienza nel processo di conoscenza: “Devo pur sopportare due o tre bruchi se voglio conoscere le farfalle”. Questa frase simboleggia l’inevitabile accettazione delle difficoltà come parte integrante del cammino verso la scoperta e l’apprezzamento della bellezza. Il bruco, in questo contesto, diventa un simbolo delle sfide che precedono la realizzazione e la trasformazione personale.

 

Richard Bach, invece, con il concetto “Quella che il bruco chiama la fine del mondo, il maestro la chiama una farfalla”, offre una visione ottimistica e trascendente del cambiamento. Bach infatti nel suo romanzo Illusioni utilizza la metafora del bruco per ricordarci che ciò che percepiamo come una fine può essere in realtà l’inizio di una nuova esistenza.

Il grande poeta giapponese Matsuo Bashō invece, maestro dell’haiku, cattura un momento di trasformazione: “Notte silenziosa / sotto la luna un bruco / si fa strada dentro una castagna”. Questo haiku evoca un cambiamento tanto discreto quanto potente, che avviene lontano dagli occhi del mondo, sottolineando gli incanti nascosti nei processi naturali.

Il Bruco di Lewis Carroll: icona di Alice in Wonderland

Il bruco di Alice in Wonderland – originariamente conosciuto come The Caterpillar – è uno dei personaggi più enigmatici e affascinanti del capolavoro di Carroll. Seduto sopra un fungo, mentre fuma il suo narghilè, il Brucaliffo offre ad Alice consigli enigmatici per navigare il mondo capovolto del Paese delle Meraviglie.

Questo personaggio ha suscitato un vasto interesse, portando a molteplici interpretazioni sulla sua possibile simbologia, così come accaduto per altri aspetti dell’opera. Nel tempo, sono state avanzate varie teorie, alcune delle quali potrebbero discostarsi significativamente dalle intenzioni originali di Carroll. Tra queste, l’interpretazione più convincente suggerisce che Carroll – costruito il romanzo attorno alla dinamica tra l’adulto e il bambino – avrebbe rappresentato nel Brucaliffo l’allegoria di una caratteristica tipicamente adulta.

Questo si riflette anche in altri personaggi di Alice nel Paese delle Meraviglie. Per esempio, il Coniglio Bianco incarna l’adulto perpetuamente preoccupato per il tempo e i ritardi, mentre la Regina di Cuori simboleggia l’ira irrazionale. In questa prospettiva, il Brucaliffo assume il ruolo dell’adulto che, avendo già esplorato gli aspetti della vita, si mostra impaziente di fronte alle curiosità del bambino, mentre quest’ultimo sta solamente iniziando il suo percorso di scoperta.

La sua reticenza nel rispondere in maniera diretta alle domande di Alice solleva nella ragazza ulteriori questioni: invece di fornire risposte chiare, il Brucaliffo preferisce lasciare ad Alice – la figura del bambino – gli strumenti per navigare il mondo autonomamente, senza tuttavia istruirla su come utilizzarli. Sarà dunque compito di Alice scoprire da sé la via.

Dalla tela allo schermo: l'immagine del bruco diventa pop

La figura del bruco ha superato i confini della letteratura per diventare un’icona culturale a tutto tondo, presente in film, serie televisive, fumetti e opere d’arte. Nel mondo del cinema contemporaneo, per esempio, la rielaborazione di Tim Burton del Brucaliffo in Alice in Wonderland offre una rappresentazione fedele e visivamente stimolante di questo personaggio. La presenza di Johnny Depp come Cappellaio Matto aggiunge ulteriori strati di complessità e fascino, collegando il tema della follia e della percezione della realtà al viaggio di Alice.

Nel mondo fantasy dei Pokémon, invece, Caterpie rappresenta un’incarnazione universale di questi temi: come Pokémon di tipo Coleottero, Caterpie cattura l’immaginazione dei giocatori con la sua semplice ma affascinante promessa di evoluzione. Da Caterpie a Metapod (crisalide) e infine a Butterfree (farfalla), i giocatori possono osservare e partecipare attivamente al processo di metamorfosi, simbolo di crescita e allenamento. Questa trasformazione, oltre a essere un meccanismo di gioco, serve anche come metafora educativa per i giovani sull’importanza del cambiamento, della pazienza e del raggiungimento del proprio potenziale.

Fonte: https://www.facebook.com/TimBurtonFP

Bruchi sonori: trasformismo in musica, tra Mina e i The Cure

L’album Caterpillar di Mina emerge come un esempio vibrante di ironia e autoironia, caratteristiche evidenziate sin dalla copertina ispirata ai lavori di Botero e ideata da Gianni Ronco. Questo umorismo risponde alle osservazioni spesso superficiali da parte della stampa dell’epoca nei confronti della cantante. Prodotto dalla creatività inesauribile di Mina, il disco si rivela un capitolo significativo nel suo affresco musicale, distaccandosi dalle banalità mediatiche per concentrarsi sulla profondità artistica.

Similmente, i The Cure, con il loro brano Caterpillar, esplorano la trasformazione e la malinconia attraverso un tessuto sonoro che cattura l’essenza del cambiamento. La canzone, ricca di ipnotiche ripetizioni, riflette sulle dinamiche della trasformazione personale, incarnate dalla figura della ragazza-bruco. Metafora questa profondamente legata ai temi cari ai The Cure: l’amore, il cambiamento e la perdita.

Il tema del bruco delinea un ponte tra i due artisti. Entrambi, infatti, pur nelle loro distinzioni stilistiche e generazionali, condividono un nucleo comune che celebra il trasformismo. Da una parte, Mina dimostra come l’arte possa evolversi e rispondere con eleganza alle critiche esterne, dall’altra, i The Cure esprimono la bellezza e il dolore insiti nel processo di crescita e cambiamento.

Collocando questa figura nell’immaginario collettivo non ci si limita quindi al bruco di Alice in Wonderland: dal mito alla realtà, dalla carta allo schermo, questo piccolo e affascinante insetto continua ad incantare stimolando profonde riflessione sulla natura dei cambiamenti e sulla bellezza della trasformazione.

Ricordiamo, infine, che quando ci si imbatte in questi piccoli esseri è raccomandata tanta gentilezza: l’unico bruco pericoloso presente in Italia infatti è il bruco della processionaria.

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